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Il lavoro che vi presentiamo non ha nessuna pretesa; non è l'opera di studiosi o esperti, ma è semplicemente frutto di ricerche scolastiche svolte da diversi gruppi di lavoro che hanno elaborato, secondo i metodi propri del lavoro di équipe e in maniera originale, i contenuti e gli elementi culturali appresi. Chiediamo perciò scusa per gli errori e le imprecisioni.

L'iniziativa è stata realizzata da bambini e ragazzi della scuola primaria e secondaria di I grado appartenenti all'Istituto Comprensivo "Luigi Settino" di San Pietro in Guarano (CS), con sedi staccate in Castiglione Cosentino.

I gruppi sono stati coordinati dall'insegnante Valentino Siciliano, responsabile del progetto "Le storie della Storia", col contributo diretto dei singoli docenti di classe.

Il progetto ha offerto, in maniera integrata e in un contesto di continuità educativa, diversi spunti per un lavoro scolastico più coinvolgente e più adeguato alle moderne esigenze della didattica.

Ha rappresentato, altresì, un supporto e un riferimento programmatico per i docenti che hanno voluto sfruttare maggiormente le possibilità offerte dalle nuove tecnologie della ricerca e della comunicazione, alla luce anche di quanto previsto dalla P.U.A.(Politica per l'uso accettabile, sicuro e responsabile delle TIC), documento elaborato in base alle più recenti normative nazionali (legge Stanca, norme sulla privacy, legge sul diritto d'autore e altre disposizioni) e agli orientamenti dell'Unione Europea. 

Le modalità operative sono state ispirate alle normative tecniche del W3C (World Wide Web Consortium), ente internazionale che crea gli standard di accessibilità per il Web.Parte del materiale utilizzato proviene da esperienze scolastiche precedenti e, dopo le accurate verifiche effettuate, pare possa ritenersi originale, fatta eccezione per le immagini liberamente utilizzabili reperite su internet. Qualora così non fosse si prega di segnalarcelo, tenendo presente che trattasi comunque di lavori scolastici che possono presentare limiti e imprecisioni di vario tipo, pubblicati esclusivamente con fini educativi, formativi e culturali.

Fino a pochi anni fa c'erano solo i classici sussidi audiovisivi (registratori, proiettori, televisori, videoregistratori, ecc.). Poi arrivarono i computer, l'informatica, i CD, gli ipertesti e le presentazioni multimediali. Oggi c'è il web e sempre più spesso solo il web. Testi, audio, video, applicazioni... tutto ormai "gira" sul web. Basta essere connessi e c'è tutto un mondo a portata di mano, anzi, di mouse, anche se ancora molto lavoro bisogna fare a livello di contenuti. Per fortuna qualcuno si dà da fare e il più delle volte gratuitamente. Si pensi, ad esempio al fenomeno Wikipedia.

La tesi è quindi che nessun processo didattico moderno possa fare più a meno del web. La ritrosia di alcuni non è qualcosa di utile, nè per sè, ne per gli altri. Pensate semplicemente al fatto che già oggi il web è utile alle persone che non possono muoversi, agli anziani. Ma non intendiamo in questa sede allungare il discorso.

Ci preme invece sottolineare che una didattica moderna non può più limitarsi solo alle ricerche da copiare su internet o alla realizzazione di ipertesti che nessuno mai avrà la possibilità di visionare, nessuno al di là della propria classe o della piccola manifestazione di fine anno scolastico. Una didattica moderna deve sfruttare le risorse culturali del web e pubblicare i propri prodotti proprio sul web, per condividerli, per offrire ad altri opportunità e spunti, per socializzare esperienze e molto altro ancora.

Di ogni mezzo, però, va fatto buon uso.

Bisogna ricordarsi che per ottenere prodotti di qualità esistono norme e orientamenti che non rappresentano vincoli, ma binari lungo i quali possono estrinsecarsi le più alte forme espressive.


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