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La scrittura

Cari amici, facendo questa ricerca, abbiamo scoperto delle cose importanti che vi vogliamo dire.

Prima dell'invenzione della scrittura, il sapere si tramandava oralmente, ripetendo spesso delle frasi tipiche o ritmate, più facili da ricordare e che sono state tramandate di generazione in generazione. La nascita dei proverbi e della poesia fu dovuta probabilmente a questo fenomeno.

La scrittura determinò un profondo cambiamento, anche nel modo di pensare e di parlare delle persone. Il linguaggio di migliaia di anni fa non era certo quello usato da chi oggi ha una certa cultura. Ecco perché è importante leggere! Più uno legge e più impara a riflettere e ad esprimersi meglio. Studiare è quindi importante, se vogliamo diventare più intelligenti e migliorare la nostra vita.

 

I Sumeri

Le prime tracce di scrittura risalgono al 5000 a.C. e sono opera dei Sumeri, che vivevano in Mesopotamia, l'attuale Iraq.

Era una scrittura complicatissima! All'inizio usavano sia figure, sia segni a forma di cuneo. Qualcuno poi, un po' copione, cercò di semplificarla, infatti gli Ittiti usavano una trentina di segni che indicavano sia suoni, sia sillabe, sia parole intere.


I Cinesi

Fecero in questo modo in diversi posti, ad esempio nell'isola di Cipro e nell'isola di Creta, dove inventarono quattro tipi diversi di scrittura. Anche in Cina usarono dei sistemi simili, ma se uno mandava una lettera in un altro posto nessuno la capiva perché chi scriveva in colonna, chi da destra verso sinistra, chi dal basso verso l'alto, chi in qualche altro modo…

 

Gli Egizi

Sappiamo tutti che gli Egizi per scrivere usavano i fogli di papiro. Ma v'immaginate voi i bambini più piccoli quanti fogli di prezioso papiro avrebbero sprecato, così pasticcioni come sono (anzi come siamo)? Perciò si pensò di farli scrivere su tavolette di terracotta o pezzi di pietra piatti. Solo dopo aver sudato sette camice (anzi otto o magari nove) con grande sollievo e soddisfazione potevano finalmente scrivere sul papiro.

Qualcuno camicie ne sudava anche venticinque, perché i segni da imparare, i cosiddetti geroglifici, erano migliaia e migliaia e per impararli ci voleva la memoria di un elefante! Era un lavoro da scervellarsi e i poveri alunni tornavano a casa con il fumo in testa. Per fortuna oggi non è così, grazie a persone che hanno pensato a come risolvere il problema. Il problema, infatti, era che nessuno ancora aveva inventato l'alfabeto. Stiamo parlando di cinquemila anni fa, quando ancora non erano nati nemmeno i bisnonni dei bisnonni dei bisnonni… Per capire da dove si dovesse cominciare a leggere si doveva guardare la direzione della pupilla dell'occhio disegnato.

 

I Maya

In America, intanto, i Maya e gli Aztechi inventarono una scrittura fatta di disegni, ma la loro civiltà fu distrutta dai popoli invasori.

 

I Fenici

Dopo secoli di puro "scervellamento", qualche furbo mercante fenicio, traendo forse spunto da come scrivevano in Siria, ebbe un'idea geniale! Forse gli si spezzava la testa ad imparare i geroglifici, o forse non aveva tempo, o forse doveva scrivere cose diverse da quelle che conoscevano gli egizi, così venne inventato un alfabeto di ventidue segni, col quale si potevano comporre tutte le parole.

 

Gli Arabi

Gli Arabi, inventarono, non si sa quando, un alfabeto di 28 lettere adottato da tutti i popoli musulmani.

 

Gli Indiani dell'Asia

Anche in India, a partire dal 1500 a. C., vennero inventati degli alfabeti, fra cui il sanscrito.

 

I popoli mediorientali

Nella terra di Gesù si pensò ad un alfabeto composto di sole consonanti. Esso venne usato per l'antica lingua aramaica, con la quale venne scritta la Bibbia, per cui alcune parole, come ad esempio il nome di Dio, non si sa con precisione come venisse pronunciato.

 

I Greci

I Greci imitarono l'alfabeto dei Fenici. All'inizio fu un miscuglio di alfabeti perché ognuno lo faceva a modo suo. Un giorno forse una signore si alzò di buon mattino e decise di sceglierne uno. Venne allora adottato il così detto "alfabeto "Ionico".

Dato che i Greci erano bravi scrittori, inventarono una scrittura velocissima, fatta da lettere collegate: il corsivo. All'epoca, però, anche le parole erano collegate; per distinguerle, alla fine di ognuna si poneva a volte un punto.  La nascita dei caratteri minuscoli è legata forse a questo nuovo modo di scrivere. Come tutti sanno oggi la maiuscola si si usa solo per l'iniziale di parole ritenute importanti o dopo determinati segni di punteggiatura, la cui invenzione è attribuita ad Aristofane di Bisanzio, due o trecento anni prima della nascita di Gesù.

 

I popoli italici: gli Etruschi, i Messapi, i Latini...

Anche gli Etruschi come i Fenici inventarono un alfabeto di ventisei lettere.

L'alfabeto calabrese era il messapico, derivato da quello greco. Nelle iscrizioni di alcuni alfabeti della nostra penisola sono stati riscontrati degli aspetti curiosi: ad esempio il testo poteva anche non seguire un andamento orizzontale e le parole spesso non venivano separate. Comune era anche un andamento da destra verso sinistra.

Gli antichi Romani imitarono a loro volta i Greci, ma iniziarono a scrivere alcune lettere più alte. Sapete perché? Perché un giorno qualcuno pensò di scrivere più velocemente con una penna d'oca intinta nell'inchiostro e, nel farlo, venne spontaneo allungare lettere che avevano aste verticali. Scrivendo velocemente, infatti, si tende a non frenare il movimento del polso. Provare per credere!

Una particolarità era che la U si scriveva come la V.

Col tempo in ogni paese si svilupparono diversi stili di calligrafie: larghe, strette, abbellite, semplici, a seconda anche dell'uso che ne veniva fatto. Se si trattava di scrivere un libro importante veniva usato un certo stile calligrafico; se invece si doveva scrivere una lettera, se ne usava un altro.

 

I popoli dell'Est europeo

Dall'alfabeto greco derivarono diversi altri alfabeti. I più famosi furono quelli inventati da San Cirillo e San Clemente per far leggere il Vangelo in tutti i paesi dell'Est dell'Europa, che avevano lingue con suoni diversi.

 

La scritta medioevale

Nell'VIII secolo l'imperatore Carlo Magno stabilì che, nei territori da lui governati, si usasse una calligrafia facilmente leggibile e senza tanti fregi.

Con l'affermarsi dell'arte gotica, però, fu sempre più di moda usare una calligrafia più angolosa, con aste molto grosse e legamenti invece sottilissimi.

Col sorgere delle prime Università, la scrittura carolingia venne sostituita da quella gotica. Però nei messali si usavano e si usano ancora oggi caratteri molto grandi e regolari.

Nei moderni libri troviamo diversi stili o font. Anche noi alunni ci divertiamo a personalizzare la nostra grafia. Una volta invece, almeno fino alla terza media si doveva scrivere così come la maestra aveva insegnato in prima elementare. Addirittura c'erano gli esercizi di bella scrittura! Oggi invece c'è più libertà.


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