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Giochi e giocattoli

La sapete la differenza tra i giochi e i giocattoli? Noi abbiamo discusso per un'ora su questo argomento… Alla fine abbiamo capito che ci sono giochi senza giocattoli e giochi con giocattoli. Ma allora la tombola è un gioco o un giocattolo? E la dama? E gli scacchi? E le carte? E tutti i giochi di società?

Una premessa: per i giochi sportivi vi invitiamo a leggere la Storia dello sport.

I giocattoli più antichi che sono stati ritrovati sono: bambole di pietra, creta, legno, pezza o cera; piattini, tazzine, pentoline, piccole posate, soldatini, animaletti, palle e palline, carretti e carrozzine fatti sempre con gli stessi materiali.

Lo yo-yo è uno dei giocattoli più antichi. Forse fu inventato in Cina, come pure l'aquilone e le carte da gioco.

A proposito di queste ultime, vi siete mai chiesti come mai su di esse sono raffigurati re, regine, cavalli e cavalieri? Perché i giochi che si facevano con le carte si diffusero da noi proprio al tempo dei re. Le carte con cuori, quadri, fiori e picche ebbero molto successo in Francia, mentre quelle con denari, coppe, spade e bastoni presero piede in Italia. Le più usate furono quelle napoletane.

I primi giochi con tavole che assomigliavano un po' alla nostra dama vengono fatti risalire all'antico Egitto. Si parla di circa 7000 anni fa. Il Senet è forse il gioco da tavolo più antico del modo, antenato sicuramente della dama.

Per quanto riguarda gli scacchi, pare che essi abbiano avuto origine in India. Si racconta che un sacerdote, di nome Lahur Sessa, per consolare un re che aveva perso il figlio in battaglia, si presentò con questo gioco molto appassionante, dal quale si capiva che, per vincere, si doveva prima sacrificare qualche pezzo. Più sereno il re insistette affinché il sacerdote accettasse una ricompensa.


"Va bene - disse il sacerdote - allora mi darai un chicco di grano per la prima casella, due per la seconda, quattro per la terza, e così via". Il re si mise a ridere del fatto che egli si accontentasse di pochi chicchi di grano. Ma il giorno dopo qualcuno lo informò che per soddisfare quella richiesta non sarebbe bastato il grano di tutto il mondo per diverse centinaia di anni!

Fra gli altri giochi di società ricordiamo il gioco dell'oca, inventato ancora una volta nell'antica Cina e diffusosi in Italia nel medioevo.

Fu in tale periodo che si diffuse il gioco del lotto. Un paio di secoli dopo Carlo III di Borbone lo proibì durante il periodo natalizio, ma le persone si organizzarono per conto proprio e così nacque la tombola. Ecco spiegato perché, per tradizione, la tombola è molto più giocata proprio in questo periodo.

Le marionette furono inventate anch'esse molti anni fa. Da chi, non si sa. Sono praticamente dei pupazzi con braccia e gambe articolate, cioè mobili, mosse dall'alto con dei fili. Forse le chiamarono così perché la prima volta vennero costruite in onore di Maria, madre di Gesù.

I burattini hanno anch'essi un'antica origine e il loro nome significa forse "servo che usa il buratto", una stoffa grezza usata per setacciare la farina. E' un pupazzo col corpo di pezza e la testa di legno, cartapesta o altro materiale. Viene mosso da sotto, in genere con tre dita: l'indice entra nella testa e il medio e il pollice vanno nelle braccia.

Le prime bambole furono costruite dagli Hopi, popolazione che vive ancora nel Sud-Ovest degli Stati Uniti. Le prime fabbriche di bambole e di altri giocattoli sorsero in Germania. Se volete saperne di più andate alla Storia della bambola.

Una trattazione a parte meritano i giochi tradizionali. Per una trattazione completa rimandiamo al sito http://www.giochitradizionali.it/, di Pietro Turano, che collabora ogni anno con la nostra scuola.

I nonni e i bisnonni raccontano di diversi giochi, fra i quali ne ricordiamo alcuni.

La campana o settimana si giocava disegnando dei riquadri per terra. Poi si lanciava un sassolino nel primo di questi riquadri o caselle, senza farlo uscire dalle linee, e lo si andava a prendere saltando su un piede solo, per poi ritornare al punto di partenza senza mai pestare le linee. Dopo aver lanciato in tutte le caselle veniva la fase del "piedino", in cui il sassolino si doveva portare poggiato su un piede per tutto il percorso (ovviamente, in questo caso, solo camminando); si passava poi al giro della "manina", con l'oggetto posto sul dorso della mano; alla fine c'era il "sarà", che consisteva nell'andare nelle caselle ad occhi chiusi, con i compagni che dicevano "A" se il giocatore non si fermava sulle linee e "U" se non era così. Se tutto si concludeva bene, chi aveva superato tutte le prove segnava come suo uno dei riquadri: era la "casa", di cui poteva disporre a piacimento, magari non facendoci entrare i compagni e rendendo il gioco più difficile. Intere generazioni hanno sviluppato la loro destrezza con questo gioco. Non avevano bisogno della palestra...

Diverse erano le varianti del nascondino. Il gioco del fazzoletto appassionava molti. Le femminucce amavano giocare con pentoline e piattini, nella loro piccola cucina. I maschietti si divertivano a giocare a "mazza e pizza": con la mazza si colpiva un pezzo di legno appuntito dai due lati; questo allora saltava in aria e con la mazza si cercava di mandare il più lontano possibile.

C'erano poi le "stacce", delle pietre piatte con le quali si giocava come alle bocce.

Si inventavano giochi con sassi, tappi, bottoni, pezzi di legno, elastici, spaghi e vecchi ritagli di stoffa. Si costruivano carrettini di legno, trottole, fionde, bambole e palle di pezza.

"Toccara"

Un altro modello di "Toccara"

Antico uccellino di legno che fischiava tirando il filo
 

Video di YouTube

Vecchio gioco dello spago o dell'elastico

Tra i nuovi giochi di società vi fu il Monopoli, inventato da Charles Darrow nel 1935.

Col tempo furono costruiti altri giocattoli: trottole, sonagli, hula hop, birilli, puzzle, figurine, automobiline, camioncini, motociclettine, elicotterini, areoplanini, trenini, piste, pattini, piccoli strumenti musicali, elementi metallici e mattoncini per costruzioni.

Gli elementi metallici da montare con bulloni e viti, il cosiddetto "Meccano", fu brevettato 1901 da Frank Hornby, un impiegato di Liverpool.

I mattoncini Lego furono ideati dal danese Ole Kirk Christiansen negli anni '30.

Le prime figurine comparvero nel 1936 ad opera della ditta Prodotti Dolciari V.A.V. Erano praticamente delle caricature. Molto successo, a partire dagli anni '60, ebbero le figurine dei calciatori della Panini. Per approfondimenti e per vedere collezioni di queste figurine visitate il Museo virtuale della figurina.

Qualcuno si accorse che alcuni giocattoli potevano essere pericolosi o non adatti ai bambini più piccoli e cosi ci misero delle etichette con sopra scritta l'età dei bambini che potevano giocarci. Un'altra scritta, il marchio CE, indicò quali giocattoli erano sicuri.

Un gioco che divenne molto famoso e che comparve nei bar e nelle sale da gioco fu il flipper, inventato dalla Gottlieb nel 1947. Questo gioco discende dal bagatelle, che ebbe successo in francia ai tempi di Luigi XIV. Dallo stesso deriva anche il biliardo, nelle sue diverse varianti.

Il futbolin o calcio balilla, detto anche biliardino o calcetto, venne inventato dallo spagnolo Alejandro Finisterre, che ebbe l'idea durante la guerra civile spagnola, quando, in seguito alle gravi ferite riportate in un bombardamento, venne ricoverato in ospedale, dove conobbe diversi bambini che avevano perso l'uso delle gambe e che non avrebbero più potuto giocare a pallone.

Anche i giocattoli hanno seguito la moda. Quarant'anni fa sono comparsi i primi giocattoli meccanici: macchinine, bambole parlati o che si muovevano. Di solito avevano una carica a molla. Solo qualche anno dopo arrivarono i giocattoli con le batterie e anche con le lucine.

Con la diffusione dei cartoni animati giapponesi, iniziarono ad essere venduti astronavi e robottini. Per fortuna vennero venduti anche giochi intelligenti, come il quadrato del 15 e il cubo di Rubik.

Il quadrato del 15

Negli anni '70 uno dei giocattoli più diffusi furono le palline "click-clack", chiamate così perché facevano un rumore fortissimo, che assomigliava, appunto, a queste due parole. Erano di una plastica durissima. Avevano un foro centrale, attraverso il quale passava una cordicella collegata ad un anello, che funzionava come una maniglia che serviva per agitare e far sbattere le palline. I più bravi riuscivano a farle sbattere sopra e sotto la mano, ma, quando si sbagliava, andavano a sbattere al polso o in testa a qualcuno, così, si poteva pure finire in ospedale. Spesso il gran fracasso impediva alle persone di riposare. Un giorno, perciò, furono proibite e non vennero più fabbricate, ma una nostra mamma le ha conservate e le potete vedere nella foto seguente.

Le palline "click-clack"

Un altro gioco molto famoso fu il "Boing", una palla ovale bucata, attraversata da due corde munite di quattro maniglie, due per ogni giocatore. Se queste venivano divaricate al momento giusto, facevano andare velocemente la palla da una parte all'altra.


Il Boing

In quegli stessi anni si diffuse in Italia il "frisbee", una specie di disco volante di plastica. Molti se lo lanciavano sulle spiagge, facendolo roteare a gran velocità; veniva usato anche per far giocare i cani. I giocatori più bravi riuscivano anche a farlo ritornare indietro. In realtà il frisbee era stato inventato molti anni prima da Walter Morrison, uno studente americano che prese spunto dal coperchio di cartone della crostata che gli servivano a mensa!

Negli anni '80 arrivarono in tutto il mondo i videogiochi, prima quelli da bar o da sala giochi, poi con la diffusione dei personal computer, quelli da portare a casa su dischetto. Il primo videogioco si chiamava Spaceware ed era stato inventato nel 1962 da alcuni giovani ricercatori americani, tra i quali il più famoso fu Steve Russell.

Negli ultimi anni sono state sviluppate particolari apparecchiature studiate apposta per i videogiochi. Sono le cosiddette consolle, come quelle della Nintendo o della Playstation Sony.

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