Secondo voi i fatti che ascoltiamo al TG possono influenzare la costruzione di un comodino?
Nooooohhh…, direte voi. E invece sì!
Per stare più comodi, gli uomini primitivi ad un certo punto si misero a costruire
panche per più persone,
tavoli e
letti. Per conservare al sicuro i cibi, si misero ha costruire
dispense e
casse. Per ordinare attrezzi e oggetti comparvero anche scaffali.
Per le persone nobili vennero realizzati
sedili e
troni;
cattedre per papi, cardinali e vescovi.
Le
sedie vere e proprie comparvero diverso tempo dopo, anche se esistono testimonianze di circa 7000 anni fa!.
E furono ancora i Greci a costruire la prima
sedia a sdraio, mentre la
Sella plicatilis, (che potete vedere cliccando
qui), è forse uno dei primi esempi di una
sedia pieghevole. Il
Faldistorio fu forse un'imitazione della prima. La
Sella curulis era una sedia molto usata dagli antichi Romani. Un modello molto somigliante fu la
Savonarola. Furono forse gli antichi Greci a costruire la prima sedia moderna. Si chiamava
Klismos e aveva pure lo
schienale!
Vedremo più avanti altre sedie.
La
credenza veniva usata per conservare e proteggere il cibo dagli animali che spesso stavano in casa. Era un mobile basso che le ricche famiglie tenevano nelle sale da pranzo. Quando esse invitavano qualcuno, tutti i piatti venivano posti su questo mobile. Prima di iniziare qualche banchetto, il capo della servitù, chiamato "
credenziere", assaggiava ogni pietanza per dimostrare che non fosse avvelenata.
Col tempo a questo mobile vennero aggiunti
mensole e
vetrine.
Già nel III secolo a.C. si usava il
tornio per dare alle assi delle forme circolari. Molti si specializzarono nella realizzazione di
intagli,
intarsi (innesti di sottili tasselli di legno pregiato sulla superficie dei mobili),
decorazioni,
pitture,
verniciature e
impiallacciature (rivestimenti). Per unire gli elementi si usavano
chiodi,
colle naturali e incastri particolari detti "
a coda di rondine". Per incurvare alcuni pezzi si usava l'acqua o il vapore.
Dei mobili del primo medioevo non è comunque rimasto quasi nulla, perché a quel tempo il legname non veniva trattato con impregnanti o altri prodotti. Così tarli e muffe pian piano rovinavano tutto. A quei tempi, anche la vita dei nobili era dura, per cui non si pensava tanto a costruire mobili molto curati. Il letto spesso era fatto con delle tavole poste su cavalletti e il mobile più diffuso era forse la cassa provvista di maniglia, il
baule.
Ma lentamente le cose iniziarono a cambiare, prevalse lo
stile gotico, con motivi verticali, archi aguzzi e ornamenti di vario tipo. Notiamo queste caratteristiche specialmente nell'arredo delle chiese costruite in quel periodo.
Nel '400 questo stile si trasforma, ritornando un po' al passato, ma caratterizzandosi con tecniche sempre più raffinate.
Tra il '500 e il '600 vennero inventati i
cassetti con le
maniglie, i
comò e i
comodini, le basi con i "
piedi" e comparvero, sui mobili più costosi, dei veri e propri
bassorilievi. L'uso di olii e coloranti naturali completavano le diverse realizzazioni.
Caratteristici erano i
letti "a baldacchino". A quell'epoca i letti, prima di tutto, erano molto alti, per contrastare il freddo e l'umidità degli ambienti, e alcuni erano provvisti di tende, dette
cortine, per tenere lontano gli insetti o usate come separè. Queste tende costituivano appunto il baldacchino.
In qualche quadro allora realizzato si notano anche delle
sedie a dondolo, perfezionate un secolo dopo da Benjamin Franklin.
Con il Manierismo si iniziò ad eccedere in elementi decorativi e con l'affermarsi dello
stile Barocco, i mobili diventarono più raffinati, più elaborati e più preziosi. Caratteristiche sono le
colonne a chiocciola. Compaiono nelle sale
cosolles con piani di marmo. Il culmine dello sfarzo e dell'imponenza si raggiunse con lo stile con Luigi XIV, re di Francia.
Nel '700 compaiono
trumeau e
commode e andò di moda lo
stile Rococò, che prediligeva forme irregolari realizzate con pietre preziose e conchiglie, nonché la
laccatura e la
doratura delle superfici. In Francia si caratterizzò come stile Luigi XV, il quale, senza abbandonare la magnificenza, manifestò la preferenza di arredare ambienti più piccoli, meno freddi rispetto ai grandiosi palazzi. In Inghilterra venne detto
stile Chippendale, dal nome di un famoso mobiliere che introdusse linee molto morbide. Sempre in questo periodo, si moltiplicano tavoli, tavolini,
scrivanie, scrittoi,
divani, divanetti,
angoliere e
consolles di tutti i tipi.
Gli scavi di Ercolano e Pompei fecero rifiorire un gusto più semplice e lineare, definito stile Luigi XVI. E' in questo periodo che vennero inventate le
gambe a spillo dei mobili.
Nell'800 si ritornò quindi a preferire uno stile più antico, detto
Neoclassico. Lo
stile Direttorio (dal nome del governo che nacque dopo la Rivoluzione Francese) ne fece parte, e, per quanto ancora più semplice e, forse, non di grande qualità, introdusse le sedie avvolgenti, le
gambe "a sciabola", i
tavoli ovali e rotondi con un unico sostegno centrale.
Negli anni in cui iniziò il dominio napoleonico prese piede il cosiddetto
stile Consolare, che si caratterizzò per il richiamo di forme militari, come ad esempio nei comodini, che somigliavano ai tamburi usati nell'esercito. Venne comunque mantenuto il gusto dell'antico, riscontrabile ad esempio nelle
gambe "a zampa ferina" o
"a triclinio" (la sala da pranzo degli antichi Romani dove c'era un caratteristico sgabello).
Con la nascita dell'impero napoleonico nacque anche lo
stile Impero, più sobrio dei precedenti, ma sempre molto elegante ed imponente.
Dopo il Congresso di Vienna si insediò in Francia Carlo X, e lo stile cambiò completamente. I colori divennero chiari, le forme addolcite e le decorazioni molto delicate.
Intanto, dall'altra parte dell'Oceano Atlantico, i coloni americani vivevano, nelle loro fattorie, una vita completamente diversa. Avevano anch'essi bisogno di mobili, ma in una società in rapidissima espansione, non avevano tempo per le cose ricercate. Così adottarono uno stile più rustico, dalle linee pulite, utilizzando legnami non particolarmente trattati, che perciò rimanevano chiari. Fu lo
stile Country.
Con Luigi Filippo termina lo sfarzo e inizia la produzione in serie dei mobili, che diventano più essenziali e funzionali, rivolti anche ai ceti meno abbienti. Ma la nuova borghesia volle imitare un po' la vecchia nobiltà, e così ritornarono legni scuri, tessuti e fregi. Comparve per la prima volta anche la "
bergère", la poltrona con poggiatesta laterali.
Nel 1855
Michael Thonet progetta un nuovo tipo di sedia, fatto con nuove tecniche per incurvare il legno e con la seduta in paglia di Vienna.
Vi furono poi degli anni in cui vi fu una mescolanza di stili, con influssi anche orientali. Divenne di moda, al posto dei tessuti, l'uso della
carta da parati.
Questi influssi determinarono, tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 la nascita dello
stile Liberty, dal nome di un negozio londinese, caratterizzato da motivi floreali e da libertà di forme. Fu il periodo dell'
Art nuveaux, in cui ebbero succeso linnee specifiche di arredi, come le famose lampade
stile Tiffany.
Per immagini di mobili di questo periodo consulta questo sito:
http://www.arteliberty.it/arredamento.html
Tutto questo durò fino alle due guerre mondiali, che mutarono completamente lo scenario, verso unna semplificazione delle linee. Fu la volta dello
Stile Art Déco.
Nelle loro campagne di guerra le truppe inglesi usarono molto una sedia da campo, la
Tripolina.
In quel periodo nacque anche una sedia innovativa, la
Cantilever, ad opera del designer Mart Stam e realizzata con tubi metallici e stoffa. Nello stesso periodo Marcel Breuer inventò anche la sedia
Wassily, che andò di moda nel secondo dopoguerra.
Una delle ultime sedie divenute famose fu la sedia
Diamond, tutta in metallo, progettata nel 1952 da Harry Bertoia.
Negli anni '50 e '60 si ebbe un
ritorno dello stile Chippendale, come testimoniano i mobili posseduti dalle nostre nonne, in genere molto lucidi e dalle linee curve. Ma accanto a questo ritorno al passato c'erano nuove tendenze. Proprio in quegli anni nacque la famosissima
poltrona Lady, la prima ad essere imbottita di gommapiuma. Negli uffici e nelle sale per le riunioni le sedie normali lasciarono il posto a quelle
girevoli. La caratteristica sedia a guscio Herman Miller fu disegnata da Charles e Ray Eames nel 1951.
Poltrona Lady -
Sedia a guscio
L'esigenza di confort e praticità fa nascere le pareti attrezzate, piene di
scaffali, tiretti e magari una
mensola per il televisore. E comparvero anche le prime
cucine componibili. Dalla Scandinavia intanto giunse un nuovo design, ispirato alla natura.
Negli anni '70 arrivarono i mobili moderni, spesso colorati e vivaci, che seguivano uno stile essenziale e futuristico. Essi iniziarono a far uso massiccio di nuovi materiali:
metalli, fibra di vetro, plastica, vinilpelle (una finta pelle) e
pannelli derivati dal legno aventi determinate caratteristiche, prodotti su larga scala e leggermente più economici.
Negli anni '80 nacque un mobiletto che prima non esisteva: il
mobiletto porta PC.
Allora, secondo voi, i fatti del mondo hanno a che fare col vostro comodino?