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Riccardo Cordiferro

È SAMPIETRESE "L'ASTRO PIÙ BRILLANTE DELLA DRAMMATURGIA
ITALO-AMERICANA" (Francesco Durante).

Paroliere, cantante, giornalista, intellettuale, critico, editore, poeta, commediografo, drammaturgo, attore, regista. "La conquista più importante… la conquista delle conquiste, è la conquista del libro" (Riccardo Cordiferro)

A cavallo del 1900 e per circa quarant'anni emigrarono negli Stati Uniti oltre cinque milioni di italiani! Per decenni il fenomeno venne ignorato o addirittura sottaciuto per disinteresse ma anche per motivi di carattere politico. Il primo conflitto mondiale, il periodo fascista, poi ancora il secondo conflitto e i successivi anni della ricostruzione fecero sottovalutare il fenomeno. Anzi gli emigrati, da noi chiamati "mericani" vennero considerati una sorta di fortunati perché, nell'immaginario italiano, vivevano in una terra di elevato benessere dove c'era lavoro ben remunerato, diritti civili e democratici ampiamente riconosciuti… in breve, una terra da sogno.

Ma oltre oceano la realtà era ben diversa, perché i nostri immigrati, chiamati Italiani in senso dispregiativo, già assoggettati ad una disgregazione familiare, subivano ingiustizie e discriminazioni spesso inconcepibili, costretti a convivere con l'ignoranza, con una lingua nuova che ne accentuava l'isolamento sociale, con l'assunzione e la pratica di lavori umili, pericolosi e usuranti. Solo da pochissimi anni studiosi e ricercatori hanno iniziato ad occuparsi seriamente di questa gente, a studiarne le vicende e la cultura, a coglierne il valore umano, a ricordare a tutti noi che anche gli Italiani sono stati immigrati. E ciò grazie anche e soprattutto alla facilità e all'efficacia dei nuovi mezzi d'indagine, favoriti dalle nuove tecnologie che in tempo reale consentono di accedere ad una rilevante mole di dati significativi, ovunque essi si trovino.

Fra questi Alessandro Sisca, alias Riccado Cordiferro, intellettuale eclettico, che nacque e visse da ragazzo a San Pietro in Guarano, autore, fra le numerose altre opere, della famosissima "", una delle prime canzoni ad essere incise su disco e lanciata dal grande Enrico Caruso.

Riccardo Cordiferro, nacque a San Pietro in Guarano, in provincia di Cosenza, il 27 ottobre 1875. Il suo vero nome era Alessandro, Pasquale, Francesco, Emilio, il cognome Sisca. Suo padre, Francesco (1839-1928), era vice segretario comunale, con la passione per la poesia. Sua madre, Emilia Cristarelli di origine napoletana (1846-1924), era insegnante elementare.

Intorno al 1886 la famiglia si trasferì a Napoli ed egli entrò nel seminario di San Raffaele a Materdei. Fu in quel periodo che pubblicò alcuni versi ed entrò in contatto con l'ambiente letterario e teatrale partenopeo.

Nel 1892, all'età di 17 anni, per evitare il servizio militare, emigrò negli Stati Uniti d'America. Per un breve periodo abitò a Pittsburgh, da uno zio, poi, nel 1893, si stabilì a New York. Un anno dopo, da ragazzo prodigio, era già un esempio per chiunque ambiva a scrivere opere letterarie.

Intanto, raggiunto dalla famiglia, fondò, insieme al padre e al fratello Marziale, anch'essi poeti, il settimanale letterario e satirico "La Follia di New York", al quale diedero notorietà molte famose firme italiane, fra le quali quella di Enrico Caruso, con la pubblicazione delle sue caricature. Su di esso, accanto alle pungenti critiche sociali comparivano, di tanto in tanto, altre poesie, come ad esempio La Vendetta, lirica in versi liberi.

Per le sue doti oratorie fu spesso chiamato a tenere conferenze e a partecipare a dibattiti sia a carattere culturale, sia politico. A causa delle sue polemiche contro ogni forma di ingiustizia sociale e per gli atti di accusa contro le inumane condizioni di vita degli immigrati italiani, fu perseguitato e arrestato in più di un'occasione e fu persino costretto a dimettersi dai suoi incarichi presso i giornali. Egli comunque continuò a scrivere impiegando altri pseudonimi (Heart of iron, Eisenherz, Sandro e Ida Florenza).

Nel 1987 perse precocemente la moglie, Annina Belli; qualche tempo dopo morirono anche i figli, Emilia e Franchino. Nel 1899 si risposò con Lucia Fazio, sorella dell'attore Achille.

Le vicende sentimentali dello stesso Caruso, abbandonato dalla sua compagna Ada Giacchetti, anch'essa cantante lirica, furono all'origine della fama di Cordiferro, che scrisse Core 'ngrato, ispirandosi a quello che era successo, usando immagini semplici e nello stesso tempo drammatiche per descrivere la passione non corrisposta.

I versi furono musicati da un altro emigrato, il medico napoletano Salvatore Cardillo (1874-1947), compositore newyorchese d'adozione, che s'ispirò alle romanze d'opera. Il brano esprimeva anche il tormento e l'amarezza degli emigrati, per un'Italia, nel testo rappresentata da Catarì, che sembrava averli dimenticati.

Core 'ngrato fu tra le prime canzoni ad essere immortalata dalla nascente industria discografica americana. Incisa da Caruso nel 1909, unitamente ad altri ventuno brani, fu l'unico grande successo napoletano che seguì un percorso inusuale al flusso dell'emigrazione: da New York a Napoli. Prediletta ed eseguita dal tenore anche negli anni seguenti, divenne subito un classico e ancor oggi costituisce un banco di prova per molti cantanti. A tal proposito si ricordano le interpretazioni di Roberto Murolo, Luciano Taioli, Nilla Pizzi, Beniamino Gigli, Tito Schipa, Giuseppe Di Stefano, Josè Carreras, Sergio Bruni, Claudio Villa, Mario Merola, Mina, Fred Buongusto, Fausto Cigliani, Andrea Bocelli e tanti altri. Franco Franchi e Ciccio Ingrassia usarono “Core ‘ngrato” in uno sketch molto famoso, che ne consacrò la fama.

Quando Cordiferro si stabilì nella "Little Italy", era già il 1911, e il pezzo raggiunse l'Italia, dove venne pubblicato dalla Ricordi. Fu il trionfo! Intanto Cardillo, ritenendosi autore di opere ben più importanti, si meravigliava del fatto che la sua "porcheriola", come egli stesso la definiva, potesse avere avuto un così grande consenso popolare.

Ma gli appassionati del bel canto cominciarono a comprarne i dischi, fra i primi in assoluto; coloro che non potevano permettersi la spesa, poiché c'era bisogno anche di un grammofono, si procuravano allora una "copiella", un foglio sul quale veniva stampato il testo della canzone e a volte anche la musica, interpretata spesso nei vicoli da chitarre e mandolini.

Cordiferro scrisse molte altre canzoni, ma, vulcanico ed eclettico, si dedicò anche ad altro (poesia, satira, poemi, drammi, canti sociali, macchiette, conferenze). Scrisse anche un migliaio di componimenti in lingua e altrettanti nei dialetti calabrese, napoletano e siciliano. Compose, produsse e spesso diresse lavori, cantando e recitando a volte personalmente. Sono suoi ben 23 drammi, appartenenti al genere della cosiddetta "commedie larmoyante", la commedia che si esprimeva con umorismo e drammaticità.

Le sue posizioni politiche indussero qualche critico a sminuirlo. Ma si era in piena epoca fascista. Così, quando il 24 agosto 1940 morì, la seconda guerra mondiale seppellì il suo ricordo. Solo trent'anni dopo qualcuno timidamente si ricordò di lui, ma ne dovettero passare altre trentacinque prima che qualche altro lo riscoprisse tra le vecchie carte dell'Univesità del Minnesota.

Attraverso le suo opere restituì dignità a tutti gli italo-americani, inducendo in essi il senso e il valore della cultura. Affermò, infatti, che: "La conquista più importante dei lavoratori, la conquista delle conquiste, è la conquista del libro". Francesco Durante, il suo riscopritore, lo definisce "l'astro più brillante della drammaturgia italo-americana".


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Avete inteso che fu detto: non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia commesso adulterio con lei nel suo cuore.

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