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Elettricità sul fiume Arente

Centrale elettrica sul fiume Arente

Un secolo fa, il nostro paese era molto attivo: costruivano acquedotti, chiese, strade; c'era una banca, mobilieri, calzolai, l'industria della seta, artigiani e società di ogni tipo, il frantoio e il mulino elettrico. San Pietro in Guarano fu uno dei primi comuni italiani ad avere l'energia elettrica, prima ancora di Cosenza, divenendo un vero e proprio centro industriale.

Nel 1905 la Lega del Lavoro di Don Carlo de Cardona, una organizzazione che si occupava di sviluppo sociale, costituì una cooperativa che aveva come obiettivo quello di creare delle possibilità di lavoro diverse da quelle allora presenti, di scarso guadagno, attraverso la realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Arente, la costruzione di un forno e di un mulino elettrico. Presidente venne nominato Eduardo Carrieri, vicepresidente Vincenzo Settino, cassiere Michele Intrieri e segretario Giacomo Sicilia. Vincenzo Settino divenne anche presidente della Cassa Rurale, che doveva finanziare l'impresa, mentre Pasquale Zaccaro e Luigi Antonio Intrieri assunsero il ruolo rispettivamente di vicepresidente e cassiere.

Il 7 luglio 1906 venne inaugurato il forno. Il 17 novembre 1907, dopo due anni di lavori, diretti dall'Ing. Luigi Codagnoni, vennero inaugurati la centrale idroelettrica e il mulino, gestito poi da Pietro Carricato. Di questo avvenimento ne diede notizia anche il giornale "L'Avvenire". Quel giorno, San Pietro in Guarano si riempì di persone giunte da ogni parte anche a piedi. Il parroco Pizzuti celebrò la Messa e benedì il mulino. Quando tutto si mise in funzione sembrò quasi un miracolo!

Purtroppo un anno dopo ci furono dei problemi a causa dei troppi debiti, in ogni modo venne progettata una centrale più grande per far giungere la corrente ai paesi più vicini. L'opera venne realizzata dalla Ganz di Budapest e inaugurata il 22 giugno 1913. Questa volta tutti si recarono al fiume, compreso l'arcivescovo di Cosenza e altre personalità.

Inaugurazione del mulino elettrico, 1917
 

Nel 1937 la Cassa Rurale e la Cooperativa divennero un'unica società denominata "Società Imprese Elettriche e Commerciali di San Pietro in Guarano".

A San Benedetto in Guarano la corrente arrivava con una tensione minore. A Redipiano arrivò nel 1949. Cerasito, Terratelle, Santa Lucia e Padula dovettero aspettare fino al 1963. Grazie ai moderni trasformatori fu migliorata anche la tensione di San Benedetto. Nel 1965 l'ENEL diventò proprietaria dell'energia elettrica e chiuse la centrale perché vennero costruiti impianti più grossi in Sila e altrove.

Mentre a San Pietro in Guarano succedeva tutto questo, dall'altra parte del fiume altre persone costruivano il futuro...

Nel 1911, vicino alla confluenza col Crati, la ditta Gentili, Capuano & C. costrui una centrale che fornì energia elettrica prima solo al Comune di Rose, poi, a partire dal 1919, anche a Cosenza. Entrarono in funzione due turbine, sempre della Ganz di Budapest, abbinate a due alternatori della Westinghouse.

La centrale Morelli

Nel 1929 l'impresa passò alla Società Elettrica Bruzia e, qualche tempo dopo, alla ditta Luigi Federeci, che la utilizzò per alimentare alcune fabbriche di Carolei. Nel 1946, a causa di alcune frane e dei macchinari ormai vecchi, la centrale venne chiusa. Nel 1953 riprese vita grazie ai fratelli Morelli che fornirono energia alla Società Elettrica della Calabria fino al 1965. In totale pare che le turbine abbiano funzionato, senza mai essere sostituite, per oltre 40 anni!

Un vecchio alternatore
 
Una vecchia turbina
 

Di tutte queste cose oggi è rimasto solo il ricordo

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