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San Pietro in Guarano

San Pietro in Guarano, primi anni del '900

Qualcuno pensa che il paese appartenesse alla famiglia romana Gens Varia, da cui "VARANUM", e poi "UARANUM", visto che in latino le lettere "U" e "V" sono scritte entrambe con la "V". Altri sostengono che "Arano" era un altare dedicato a qualche divinità.

Il nome Guarano è riportato in molti vecchi atti notarili, nei quali però troviamo scritto Gaurano.
La frazione di San Benedetto potrebbe derivare dal possesso della chiesa da parte dell'Abbazia di Montecassino, fondata appunto da San Benedetto da Norcia.

La frazione di Redipiano sorse invece intorno alla chiesa, iniziata nel 1860. Alcuni affermano che il suo nome vuol dire "il re del piano", ossia il migliore dei pianori della zona. Altri invece sostengono che derivi dall'espressione dialettale "ritorna piano".

Negli anni '80, durante gli scavi per la costruzione del campo sportivo, sono stati trovate alcuni pezzi di tegole romane.

Nel X secolo, in seguito alle invasioni arabe, molti cosentini si rifugiarono nella fascia presilana e quindi anche a San Pietro, "CASALE" che, insieme ad Altavilla, San Benedetto e Castiglione, costituì una BAGLIVA fino all'epoca di Napoleone.

Il paese fu coinvolto nella lotta fra Angioini e Aragonesi, e molti furono i danni, tanto che la Chiesa di San Pietro Apostolo fu ricostruita dai Collice, e riaperta nel 1605. La dominazione spagnola durò fino al 1644.

Nel 1806 i Francesi invasero l'Italia meridionale e giunsero anche a San Pietro. In una prima battaglia i Sanpietresi ebbero la meglio. Per paura che i Francesi ritornassero più numerosi si rifugiarono nelle campagne. Infatti arrivò un esercito di 2000 uomini che trovò il paese deserto ma lo incendiò. Ancora oggi abbiamo una testimonianza di quello che avvenne: sul soffitto della chiesa sono presenti dei buchi causati da colpi di fucile.

A San Pietro in Guarano fu attiva anche la Carboneria, grazie a Michele Milizia e Alberto Iusi. Quando arrivò Garibaldi il nostro paese entrò a far parte dello Stato Italiano.

Intanto nacque una filanda, che però dovette chiudere perchè non venne mai ammodernata.

Verso la fine del 1800 circa 1500 persone emigrarono in America o in altri posti.

Nel 1887, Salvatore Spina, fondò la prima banda musicale.

Agli inizi del '900 nacque il servizio medico gratuito, la rete fognante, l'acquedotto, il cimitero e una nuova e più grande chiesa.

Nel 1905 la Lega del Lavoro di Don Carlo de Cardona, una organizzazione che si occupava di sviluppo sociale, costituì una cooperativa che aveva come obiettivo quello di creare delle possibilità di lavoro diverse da quelle allora presenti, di scarso guadagno, attraverso la realizzazione di una centrale idroelettrica sul fiume Arente, la costruzione di un forno e di un mulino elettrico.

Venne poi progettata una centrale più grande per far giungere la corrente ai paesi più vicini. L'opera venne realizzata dalla Ganz di Budapest e fu inaugurata il 22 giugno 1913.

La centrale elettrica sul fiume Arente

Il nostro Istituto è intitolato a Luigi Settino, unica Medaglia d'Oro della I guerra mondiale nella provincia di Cosenza.

Luigi Settino

Nel periodo fascista venne costruito un nuovo acquedotto, la ferrovia per Cosenza, la strada Castiglione San Pietro e la Cassa Rurale e la Cooperativa divennero un'unica società denominata "Società Imprese Elettriche e Commerciali di San Pietro in Guarano".

La II Guerra mondiale fu, come molti ancora si ricordano, un periodo di stenti, tanto che, finita la guerra, diversi sampietresi dovettero emigrare.

Negli anni '50, grazie al parroco Loria, nacque il Festival della canzone, che ebbe un certo richiamo.

In quel periodo ebbero successo alcuni comici, come ad esempio il gruppo che imitava i "Brutos".

Dopo un periodo di interruzione il festival fu ripreso e nel 1982, fu presentato da Alberto Anelli che portò in tournee il complesso dei "Menabò" . Negli anni seguenti si alternarono diversi presentatori e artisti famosi.

La tradizione per la quale il nostro paese è spesso ricordato è quella del "ddirroccu", che vi invitiamo a leggere in questa pagina .


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