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Orologio

Una volta gli orologi non si potevano ne portare né in tasca e né al polso, perché erano grandi e pesanti.

Il primo strumento per misurare il tempo fu la meridiana, usata già in Cina oltre 3.500 anni fa. Perfezionata dal greco Anassimandro, nel 500 a.C., aveva un'asta, lo gnomone, posto sopra un quadrante su cui proiettava la sua ombra, in corrispondenza di linee disposte a raggiera che indicavano le ore. C'erano però due problemi: uno era che la direzione delle ombre cambiava nel corso delle stagioni e l'altro che, quando il cielo era coperto, la Meridiana non funzionava; al primo si rimediò aggiungendo più linee riferite ai vari periodi dell'anno, al secondo... non si poté.

Per conoscere l'inizio delle stagioni nel 3.200 a.C. a Stonehenge, in Inghilterra, venne costruito una specie di gigantesco calendario.

La più antica macchina di calcolo che è stata trovata, è la cosiddetta macchina di Anticitera, un'isola vicino a Creta, ed è dell'87 a.C. Composta da ingranaggi di rame, fu scoperta in una nave affondata e serviva, probabilmente ad antichi astronomi.

Usate già dagli Egizi e fabbricate specialmente in oriente, 200 anni prima di Cristo, entrarono in uso le clessidre, ad acqua o a sabbia, che certo conoscete tutti.

Quello che non tutti sanno è che Ctesibio di Alessandria, nel III secolo a.C. inventò un orologio ad acqua abbastanza preciso, che venne usato fino a pochi secoli fa. Funzionava un po’ come le altre clessidre, ma era dotato di un regolatore di portata. Una valvola a galleggiante, a forma di pera, aumentava o riduceva l’afflusso dell’acqua, consentendo di mantenerne costante il livello e quindi anche la velocità con cui fuoriusciva. Se l’ingresso era eccessivo, la valvola era anche in grado di chiudere completamente l’acqua.

Orologio ad acqua

Per diverso tempo vennero usate anche candele e lampade ad olio graduate. Molto curiosa era una candela con chiodini infissi a distanze uguali. Per evidenziare lo scadere del tempo si raccoglievano i chiodi in un recipiente sottostante: il rumore della caduta rappresentava il richiamo per il controllo del tempo passato.

Nel XIV secolo nacquero degli orologi che avevano una sola lancetta attaccata ad un cilindro attorno al quale era arrotolato un filo. Al capo del filo era attaccato un peso che, facendo srotolare il filo, faceva ruotare anche il cilindro con la lancetta.
 

Abbiamo provato pure noi a fare così, ma il filo si è srotolato subito! Per evitare che ciò succedesse, venne allora inventato un meccanismo ad ingranaggi chiamato scappamento, che consentiva al peso di scendere lentamente a scatti, producendo un caratteristico ticchettio. Fu sicuramente una grande invenzione, ma pochi sanno che c'è.

Orologio significa strumento per dire che ora è. All'inizio però li chiamavano svegliatori, perché erano collegati a campane e campanelli che suonavano la mattina a una certa ora. Vennero usati presto nei conventi e nei campanili di molte chiese.

Un giorno Galileo Galilei si accorse che le oscillazioni di un pendolo sono sempre regolari. Si accorse pure che accorciandolo o allungandolo si poteva aumentarne o diminuirne la velocità. Fu così che, nel 1657, Christiaan Huygens inventò il primo orologio a pendolo, con uno scappamento che chiamò a corona.

Qualche anno dopo Robert Hooke, William Clement e Thomas Mudge introdussero un meccanismo detto ad ancora, perfezionato successivamente da George Graham. Questa evoluzione consentì di costruire sistemi più piccoli. Un altro sistema fu quello a cavalletta, proposto da John Harrison.

Pian piano comparvero gli orologi con tutte le lancette che ancora oggi conosciamo con e, quelli più costosi vennero dotati di rubini, che riducevano l'usura dei perni. Famosi divennero gli orologi a cucù, costruiti per la prima volta in Germania.

Questi orologi però non si potevano portare in giro. Per fortuna Huygens inventò un dispositivo con una molla a spirale che poteva essere caricata e con un braccio oscillante detto bilanciere. Tale dispositivo fece nascere i primi orologi da polso e da taschino, grazie anche allo scappamento a toubillon inventato da Abraham-Louis Breguet.

Con l'arrivo dell'elettricità comparvero sistemi diversi, basati su fotocellule ed elettromagneti.

Nel 1928 venne inventato un orologio a batteria che sfruttava le vibrazioni dei cristalli di quarzo. Però fino a quando qualcuno non imparò a costruire batterie molto piccole nessuno poteva portarlo al polso.

Nel 1971 comparvero anche gli orologi digitali. Le ore venivano direttamente lette su un display e i numeri erano composti da elementi detti LED, che emettevano una luce rossa o verde. Oggi i display sono invece costruiti a cristalli liquidi.



Orologio a led



Orologio a cristalli liquidi

Le funzioni o, come viene detto in orologeria, le complicazioni degli orologi moderni sono in contino aumento.
Gli orologi più precisi sono quelli atomici, basati sulle oscillazioni degli atomi di alcuni elementi.


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